Di nuovo attiva sul fronte discografico e live ecco che incontro ancora Erica Romeo, cara amica di Slowcult. Un incontro molto interessante per un’artista di grande qualità e molto poco italiana come approccio sia mentale che di suono. Una strada che l’ha portata da essere una folk singer a un’elegante cantante che si muove su suoni molto raffinati e avvolgenti. Ecco l’intervista per Slowcult!
Ci siamo incontrati tanto tempo fa con Slowcult. Era quando uscì “Little Corner” con la partnership di Ibanez. Da allora cosa è successo ? Mi pare tante piccole grandi cose!
Si, molte Piccole e grandi cose, le quali, se penso allo sforzo impiegato, chiamerei enormi!
In soli 2 anni sono riuscita a realizzare piccoli e importantissimi passi: ho pubblicato due album, ho suonato su oltre 30 palchi diversi fra i quali alcuni davvero importanti, aperto il concerto di alcuni artisti nazionali e internazionali e firmato con una label inglese. Nel frattempo mi sono messa a fare la musicista di professione e realizzato veramente cosa voglio fare “da grande”.
Mi è piaciuto molto il live a Na Cosetta, ho trovato la tua proposta molto raffinata, di impatto e con sonorità molto lontane dalla Erica che conoscevo tempo addietro. Il tuo tornare verso Nord quanto ha influito su questo percorso?
Credo che Milano dia molti stimoli, musicalmente parlando. Le proposte emergenti sono molto eterogenee, le persone arrivano da diverse parti di Italia e d’Europa, portando il sé il proprio background, la propria cultura, e questo crea voglia di sperimentare, di spingersi oltre. Anche se poi comparati al panorama estero, siamo sempre leggermente indietro.
Quando ho pubblicato White Fever mi ero timidamente affacciata sul mondo elettronico, invece con Beyond the nettles burn mi sono definitivamente esposta e delineato quello che voglio fare.
Ora l’album è uscito e ci si immerge nel rituale della promozione media/live/radio. Sappiamo tutti delle enormi difficoltà in cui versa il settore continuamente bombardato da nuove uscite discografiche, uscite di artisti super pompati dagli uffici stampa che a volte durano da Natale a Santo Stefano come diciamo qua a Roma o artisti misconosciuti che magari hanno fatto uscire un misconosciuto ep in Nuova Zelanda e per questo creano un attesa incredibile (!).
Come ti stai muovendo e come trovi la scena dei club?
Alcune persone pensano che il punto di arrivo nella creazione di un album sia la pubblicazione dello stesso, ma ben sai che con la release si è solo al 50% del lavoro da fare.
Dopo un primo momento in cui mi sono messa a studiare il mercato straniero, ricevendo feedback a volte negativi, ma per lo più positivi, ho deciso di affidarmi ad un’agenzia che copre Italia e UK (Black Pois Promotion + Hermana PR).
Anche per una questione di coerenza con la label che mi ha pubblicato, che ha sede a Londra, abbiamo deciso di provare a pubblicare in UK e cercare di capire se questo album ha possibilità reali di sbarcare Oltralpe.
Non è semplice, sia chiaro, soprattutto perché noi viviamo in Italia e sarebbe più consono spostarsi in Gran Bretagna per una questione di comodità.
Però non è fattibile e quindi cerchiamo di fare lo stesso anche se a 1200 km di distanza.
Parliamo dei live: nei club è sempre problematico suonare, perché la scena è satura di band e progetti che giustamente vogliono farsi sentire. Non abbiamo ancora un calendario prestabilito e abbiamo deciso di non fare tante date, ma di farne mirate e su bei palchi. Ad esempio ho aperto in solo la cantautrice Coeur de Pirate al Serraglio, lo scorso Novembre, data che mi ha portato visibilità e mi ha fatta conoscere a chi era venuto a sentire la collega canadese.
Le aperture valgono di più di qualsiasi altro concerto, insomma.
Grazie Erica e alla prossima avventura!
Grazie Slowcult!
E vi lasciamo con il primo singolo dall’ultima release di Erica “Beyond the nettles burn” un disco da godersi davvero e altamente consigliato.
Un’uscita discografica importante che conferma che in Italia la musica vive e esce anche dai nostri confini senza paure o remore.
Erica ha classe, un elegante songwriting e ha trovato il suo modo naturale per esprimersi molto ben coadiuvata da Andrea e Daniele Cocilovo. Menzione di merito gli acquarelli di Edan che caratterizzano ogni testo sul booklet. Ogni acquarello ha un significato e una storia. Un artwork originale che valorizza tutta l’offerta di Erica Romeo.
Intervista di Fabrizio Fontanelli