Ago 212014
 

Buone letture e buone vacanze a tutti!!
La redazione di Slowcult.
Franca consiglia:  Tevere di Luciana Capretti (ed. Marsilio 2014) 

franca-tevereIl libro che vorrei segnalare e che mi ha maggiormente colpita tra gli ultimi che ho letto è “Tevere” di Luciana Capretti (ed. Marsilio 2014).

La storia della protagonista è articolata su tre piani narrativi contraddistinti da tre colori diversi: bianco, giallo, nero. Le vicende dolorose della sua vita e delle persone a lei vicine, descritte senza sentimentalismi ma con umana partecipazione, si intrecciano e procedono con i tempi della storia, quelli del fascismo e delle sue guerre. È un bel libro che coinvolge, che una volta letto non si dimentica e che non ha nulla da invidiare a libri e scrittori più conosciuti e affermati.

 

Fabrizio Forno consiglia: Roma occupata 1943-1944 di Anthony Majanlahti e Amedeo Osti Guerrazzi (ed. il Saggiatore 2010)

fotoSe trascorrerete qualche giorno di vacanza a Roma, approfittando delle strade deserte e dei pochi romani in città, nel visitarla potreste seguire un itinerario insolito utilizzando questo libro come guida. Qui sono indicati i luoghi ed i fatti che hanno investito la città nei nove mesi dell’occupazione tedesca, tra l’otto settembre 43 ed il 4 giugno del 44. Sono pagine preziose, molto ben articolate con veri e propri itinerari, divisi per zone o per episodi, con tanto di mappe topografiche. Muoversi a Roma al di fuori (o anche all’interno) dei circuiti tradizionali, alla ricerca delle tracce di quanto accaduto settant’anni fa al centro cosi come in periferia: lapidi, cippi commemorativi, targhe, pietre d’inciampo o semplici fori di proiettili sul muro, come in via Rasella.
Roma sembra volutamente nascondere le tracce di quel terribile periodo, ma non per esorcizzare il dolore ed il male che l’hanno colpita, piuttosto per rimuovere la memoria storica, col preciso scopo di impedire alle generazioni future di conoscere la nostra storia recente così come realmente è accaduta e poter raccontare una versione diversa, in cui non si capisce bene (o forse non bisogna capire) dov’è stata la ragione e dove il torto. E’ nostro preciso dovere evitare con tutte le nostre forze che ciò accada ed anche un libro del genere può aiutare a raggiungere lo scopo.

Antonella Garofalo consiglia: Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte di Mark Haddon (ed. Einaudi 2003)

anto_book01Il mondo di Cristopher è semplice e complicatissimo al tempo stesso. Gli altri non capiscono che non ti piace essere toccato nemmeno per un abbraccio, che per te i giochi di parole non hanno alcun significato, che non capisci né ti interessa se sono tristi o felici, che certi colori proprio non li puoi soffrire. E a parte questo il cane della vicina, la signora Shears, è stato trovato ammazzato in maniera orribile. E poiché Cristopher, quindicenne con Sindrome di Asperger, ha Sherlock Holmes come suo idolo e riferimento, decide di risolvere il caso a modo suo, servendosi della logica per indagare e risolvere il caso. Il racconto di vita che ne scaturisce – narrato in prima persona – ci consegna in maniera efficacissima alle nostre contraddizioni di ‘normali’ attraverso lo sguardo del protagonista e sfocia in un romanzo di formazione di rara semplicità e profondità. Haddon scrive con immediata efficacia il ritratto stralunato di un eroe che non sa di esserlo e da cui si fa fatica a separarsi. Si sorride, ci si commuove e si finisce per capire un poco meglio cosa significhi diventare adulti. Per Cristopher e per noi tutti.

Giulio consiglia: Ultime della notte di Petros Markaris (Bompiani 2000)

discolibro14 009 (Copia)E’ il primo romanzo poliziesco della serie che ha come protagonista il commissario Kostas Charitos. Narratore in prima persona delle indagini che svolge e del suo vissuto quotidiano con una passione per i dizionari, che spesso usa per darsi delle spiegazioni nei momenti di crisi. La sua grandezza sta nella normalità, non è assolutamente un eroe e tantomeno un antieroe. Vive con la moglie Adriana in un appartamento modesto, assieme condividono la difficoltà di arrivare a fine mese e contemporaneamente garantire l’università alla figlia Katerina, si sposta nel traffico congestionato di Atene con la sua Mirafiori. La descrizione dei personaggi non è mai superficiale, nel percorso narrativo alcuni di loro avranno un’evoluzione importante negli altri episodi del commissario Charitos. L’Atene descritta è quella contemporanea vitale e caotica, piena di umanità, comune a molte città del mediterraneo, e per questo si ha la sensazione che tutto ciò che stiamo leggendo riguardi noi.

Costance consiglia:  Le Avventure di Huckleberry Finn di Mark Twain (Universale Economica Feltrinelli/Classici)

Immagine libroLe avventure di Huckleberry Finn dello scrittore statunitense Mark Twain (1835) fu pubblicato per la prima volta nel 1884 e si può considerare come il seguito del precedente “Le avventure di Tom Sawyer”. Il narratore in prima persona è un ragazzino orfano, che ad un certo punto decide di fuggire dalla civilizzazione umana in compagnia di uno schiavo nero, con cui farà un lungo viaggio di 1800 km a bordo di una zattera, lungo il fiume Mississippi. Ernest Hemingway disse: “Tutta la letteratura moderna statunitense viene da un libro di Mark Twain Le avventure di Huckleberry Finn.

Le avventure di Huckleberry Finn è un romanzo da sempre considerato letteratura per ragazzi, ma questo è vero solo in parte. Lo stile è molto diretto e semplice. Il linguaggio è crudo e poco curato, dato che il racconto sgorga direttamente dalla voce del protagonista, ma rappresenta proprio la forza trainante e avvincente della storia, che non sembra perdersi mai in inutili descrizioni o episodi. Il protagonista guida il lettore attraverso il suo anelito di incosciente ribellione, senza alcun moralismo o saggezza. E’ un rivoluzionario, un anticonformista e il suo riscatto è la libertà dai preconcetti e dal bigottismo. Huckleberry Finn non desidera emanciparsi socialmente, fiero di riconoscersi come  parte indipendente di quella società. Il racconto è tutto lì, non vuole dimostrare nulla, se non la vita stessa nella sua imprevedibile bellezza e crudeltà. Se questa estate desiderate tornare ragazzi e riscoprire quale forza dirompente sia la curiosità e lo spirito d’avventura che ci apre a nuovi orizzonti con un coraggio che si svela a poco a poco, aperti all’imprevedibile, al mutevole, al nulla certo per sempre, alla lealtà e alla amicizia, questo è il libro giusto. In esso la vita si mostra a noi a mano a mano che procediamo su quella zattera e navigando impariamo a conoscere noi stessi e gli altri. Così come dovrebbe essere il nostro procedere: aperto, fiducioso, a tratti incosciente ma capace di sorprenderci sempre.

Ci siamo detti che non c’era una casa migliore della zattera, dopo tutto. Tutti gli altri posti sono così stretti e chiusi, ma la zattera no. Sulla zattera ti senti libero, tranquillo e felice.”

Daniele Borghi consiglia: Preghiera per un amico di John Irving (Rizzoli 1989)

discolibro14 017 (Copia)Si è sempre parlato del “grande romanzo americano” come da millenni si parla greca e latina. Per me “Il grande romanzo Americano” è questo, senza ombra di dubbio. Dato che è ormai stato pubblicato da molti anni ho avuto modo di sentire diversi pareri e, devo scriverlo per correttezza, non molte persone sono del mio stesso avviso. Io credo che in questo testo sia la summa di quanto si può esprimere sull’amicizia che lega prima due bimbi poi due adolescenti e poi due ragazzi, con l’America spavaldamente contraddittoria e conflittuale che gira loro attorno. Owen Meany, il ragazzo dalla stramba voce, pur non essendo l’io narrante, è uno di quei personaggi che non si possono dimenticare neppure volendo. Per tutta la vicenda ci è accanto come un piccolo angelo e il finale ce lo fa amare ancora di più. Che altro dire? Se non l’avete ancora fatto leggetelo, se l’avete già letto provatelo a riprenderlo in mano e a ricominciare, troverete che nella prima lettura vi è sfuggito molto e sarà di nuovo una gioia

 

 

Claudia Pignocchi consliglia: Manituana – Wu Ming (Einaudi 2007)

IMG-20140807-WA0001775, all’alba della rivoluzione che generò gli Stati Uniti d’America. Lealisti e ribelli si contendono l’alleanza delle Sei Nazioni irochesi, la più potente confederazione indiana.

Queste le prime righe della quarta di copertina di “Manituana” bellissimo libro del collettivo di narratori Wu Ming. Si capisce subito che siamo di fronte a un romanzo storico ma qui il bello è che la storia è vista dalla parte dei vinti e quando si parla di Stati Uniti e nativi americani tutti sanno purtroppo chi ha perso!

Romanzo epico, romantico, avvincente e avventuroso. Assolutamente perfetto come compagno di viaggio e indispensabile se il viaggio dovesse essere proprio in quei territori che si snodano a Sud e a Nord del grande fiume San Lorenzo come è accaduto alla sottoscritta.

 

 

Dark Rider consiglia: I SETTANTA: da William Burroughs ai Clash, da Allen Ginsberg a Patti Smith-Avventure nella Controcultura, di Barry Miles, (Il Saggiatore, 2014)

libro estate 001 (Copia) Barry Miles è un grande esperto di culture alternative: un paio di anni fa abbiamo avuto modo di apprezzare il suo “London Calling, storia della controcultura londinese dal 1945 a oggi”, un volume veramente dettagliato ed approfondito, che consentiva di effettuare un viaggio affascinante nelle culture marginali, in special modo quelle poetiche, letterarie, filmiche e musicali vissute nella Londra degli ultimi decenni.
Ora il giornalista oltrepassa anche l’Oceano per sottolineare il legame sottile che sussiste tra la Beat Generation e tutte le culture alternative nate da ogni forma d’arte negli anni settanta, considerato periodo veramente cruciale.
A fianco dei poeti della Beat Generation, come William Burroughs ed Allen Ginsberg, con i quali ha condiviso numerose esperienze, egli è un vivido testimone del decennio più creativo e trasgressivo dello scorso secolo.
Egli delinea un ritratto suggestivo dell’epoca delle mode estreme, di “Sex Drugs & Rock’n Roll” e indaga le sue implicazioni su tutte le forme di cultura alternativa, da Bob Dylan a Patti Smith, sino al gruppo teatrale d’avanguardia Hybiscus. La lettura è appassionata, partecipativa: Miles si considera un vero testimone del tempo, e la sua scrittura è estremamente vivace e diretta. Condivide con Allen Ginsberg l’esperienza della Comune di Cherry Valley, dove il poeta accoglie artisti sbandati, in cerca di pace e disintossicazione dalle droghe, segue Lawrence Ferlinghetti nei suoi “reading” di poesia, vede Sid Vicious sotto il suo albergo, totalmente allucinato ed assente, dopo essere uscito dal carcere per l’omicidio di Nancy Spungen.
Un libro utilissimo e appassionante per chi abbia vissuto quegli anni, o ne voglia in qualche modo ricostruire genesi e sviluppi, magari con spirito critico.

Daniela Delli Noci consiglia: Istruzioni per un’ondata di caldo, di Maggie O’Farrell (Guanda, 2014)

danielalibro14In una Londra torrida della metà degli anni Settanta, la famiglia Riordan si trova alle prese con la scomparsa di un padre enigmatico e con le proprie vicende quotidiane. Il caldo imperversa e scalda gli animi, facendo emergere con prepotenza l’impetuosità dei protagonisti, che – in quanto irlandesi – sono visti dai londinesi con sospetto e giudicati  attraverso la lente distorta del preconcetto. E’ molto particolare il modo in cui l’autrice tratteggia ciascun personaggio, mettendone in evidenza luci, ombre e sentimenti contrastanti, tanto umani e universali da poterli facilmente riconoscere come propri. Il caldo inconsueto coglie tutti impreparati e fa emergere i lati più nascosti, quelli che albergano nel profondo e che si intrecciano con i sentimenti degli altri: rabbia, vergogna, gelosia, amore. Nel romanzo viene descritto uno spaccato del contesto sociale in cui ciascuno, vittima e carnefice, passa l’intera esistenza; in esso è rappresentata, inoltre, l’eterna contraddizione del vivere familiare e dei conflitti generazionali. La ricerca del padre, che sembra essersi dissolto nel nulla, porta ciascuno a interrogarsi sulla propria vita e a rivelare segreti personali: un atto liberatorio che finirà per unire davvero la famiglia, anziché dividerla. Londra rimane sullo sfondo, offuscata dalla canicola e dai tanti pregiudizi.

Fabrizio 82  consiglia: Open – Andrè Agassi (Einaudi 2011)

open-agassi1Nonostante difficilmente si possa parlare di lettura estiva, il caso di Open, biografia del geniale tennista Andre’ Agassi, rappresenta a pennello la testimonianza di vita di uno sportivo che ha vissuto i fasti della celebrità (agonistica e mediatica) e l’ebbrezza del benessere, prima della caduta nel baratro del (quasi) dimenticatoio e l’inaspettata rinascita, coronata dall’oro olimpico ad Atlanta 1996 e dalla vittoria del Roland Garros 1999, ultimo tassello di quel Career Grand Slam per un’impresa eguagliata in seguito solamente dal cibernetico Rafa Nadal. Scritto assieme al premio Pulitzer J.R.Moehringer, Open è un esempio eccellente di biografia dai tratti romanzati, onesta fino all’eccesso (l’ammissione sull’uso delle anfetamine) e narrata con ammirabile coerenza, dall’iniziazione forzata alla disciplina del tennis sotto la supervisione del padre despota, alla conquista della vetta del ranking, esempio pratico del fascino esercitato da questo tennista geniale ed anticonformista, eccentrico nello stile ma acuto ed autocritico fino al midollo. Una storia assai più di vita che di sport.

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