Roma, Casa delle Culture, 4 novembre 2013
Per gli amanti di Oscar Wilde è andato in scena per due serate “Oscar W.” alla Casa delle Culture di Roma, per mano della compagnia “Virgolatreperiodico”.
Spettacolo in un atto unico che si regge su una sola attrice, Mariagrazia Torbidoni, che con bravura dà vita a più di un personaggio e ai diversi stati umorali e periodi di vita del poeta irlandese.
Il testo drammaturgico è stato curato dalla stessa attrice protagonista e dal regista Andrea Onori la cui regia convince soprattutto per l’alternanza dei momenti più dinamici e divertenti con quelli maggiormente introspettivi e di sapore drammatico. Tale curva dell’attenzione aiuta a non disperdersi, anche se l’ultimo quarto della pièce potrebbe essere asciugato.
L’oggetto dello spettacolo è Oscar Wilde a tutto tondo, la sua vita pazzescamente piena di episodi, viaggi, relazioni e situazioni eterogenee, così come le sue opere. Man mano che si procede nello spettacolo, biografia e opere si intrecciano al punto che per i non perfetti conoscitori dello scrittore risulta difficile seguire esattamente tutto.
Ma in fondo non è così importante capire sempre e comunque se stia parlando un personaggio di Oscar Wilde o lui, poichè la sua biografia ha più che mai influenzato la sua produzione. E la poetica sull’arte, le convizioni sull’esistenza, i suoi immortali aforismi e paradossi arrivano sferzanti al pubblico sia che siano detti per bocca di un Dorian Gray o per bocca di Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde.
Decisamente uno spettacolo molto interessante, ottimo per un pubblico adulto ma anche molto per gli allievi delle superiori come è infatti nelle intenzioni degli autori.
La scenografia di Valeria Giannone è deliziosa, poche cose ma giuste, abiti filologicamente esatti e… in un baleno si è tutti proiettati alla fine di due secoli fa!
recensione di Claudia Pignocchi