Apr 242013
 

Roma, Black Out Rock Club, 13 Aprile 2013

★★★☆☆

Tutti coloro che hanno negli ultimi anni seguito i sussulti della musica indipendente saprà benissimo chi sono i Belladonna e il loro percorso umano e artistico durante questi anni, ne avevamo parlato qualche anno fa recensendo un loro live nell’estate romana mentre stasera ci troviamo al Blackout Rock Club di Roma per il concerto di presentazione del loro quarto cd “Shooting dice with God”. Il cd va detto subito prosegue sulla scia dei loro precedenti lavori consolidando la band romana come l’alfiera di un suono rock, diretto, sensuale che ammalia e trascina creando un mondo a volte esoterico e sognante dove l’audience può ritrovare i suoi demoni per poi o sconfiggerli o accarezzandoli. Una musica “no compromessi” che molto deve alla spontaneità della vera musica degli anni 70 quella fatta per urgenza, per spirito di condivisione, senza schemi se non quello di stare in una stanza e farsi guidare da trame invisibili che dettano il mood delle sessions.
Un vero e proprio credo per i Belladonna che anche live si presentano così, diretti, potenti, avvolgenti come un pugno accarezzandoci poi con trame di piano cicliche ed ipnotiche.
Luana la cantante dei Belladonna sale sul palco con la band e constatando questo periodo di disorientamento cita Pasolini quando disse che “Nulla è più anarchico del potere” aggiungendo “Adesso urge l’arte dell’autoritratto per condividere l’anima con gli altri: la nostra musica”.D’altronde la band si definisce “mysterotic politicians / pyromantic dreamers / visionoir screamers”. Ed è proprio in questo universo nel quale si muove il quintetto romano che si viene catapultati durante lo show.
Show che si apre con un classico della band “Alchemical romance” per poi sfociare in uno dei brani che la band ha usato come antipasto per il nuovo cd la bella “All is vanity”.
Il concerto presenta vari capisaldi del loro classico live show come “Till death do us apart”, “My sweet Nephentine”, passando per “Foreverland” e uno dei miei brani preferiti loro in assoluto “Phoenix Rising”. Non manca la loro cover molto ben riuscita di “Sweet child of mine” dei Guns’n’Roses che già altre volte avevo apprezzato con un’ atmsofera molto sentita ed evocativa.Del nuovo lavoro ecco il singolo “Karma Warrior” (dove protagonista è Joe Frazier il famoso antagonista di Mohamed Ali, una metafora,come spiega Luana, degli scontri della vita) “I set my control in overdrive”, mentre la bellissima ballad ” I feel life” chiude la prima parte dello show. Proprio mentre stavo pensando che Luana e Dani dovrebbero salire sul palco nudi e crudi con una chitarra, e senza amplificazione ecco che succede proprio questo. “Vi vogliamo far sentire come nascono i nostri brani, tutti nudi” dice Luana lanciandosi in “I wanna be your God”. Brani suonati cosi stimolano all’ascolto, creano un intimità e ci fanno avvicinare di più all’artista, stando attenti ai dettagli, al testo, un modo di approcciarsi al live molto usato in questi tempi da molti songwriters. La chiusura però è full band con la nuova ” In my demon’s name”.
Un concerto rock nel più puro senso del termine, che smuove anime, coscienze, dove i Led Zeppelin aleggiano constantemente nell’aria, mischiandosi con sapori esoterici e aggiungerei punk noir, visto che quello che vivono, scrivono e cantano i Belladonna è una diretta emanazione di loro come persone umane, senza sovrastrutture e senza filtri. Questo è il segreto, credo, del loro costante successo qua in Patria e anche all’Estero dove molti si stanno avvicinando alla band romana. Ad maiora! (in noir sytle però)!


Setlist

Alchemical Romance
All Is Vanity
Till Death Do Us Part
My Sweet Nepenthe
Karma Warrior
Beyond the Realms of Reason
Sweet Child O’ Mine
Foreverland
Mystical Elysian Love
Phoenix Rising
Black Swan
I Set My Controls to Overdrive
I Feel Life

I Wanna Be Your God
In My Demons’ Name

Recensione di Fabrizio Fontanelli

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