Non è un paese per vecchi, regia di Joel Coen ed Ethan Coen. Con: Woody Harrelson, Josh Brolin, Javier Bardem, Kelly MacDonald, Tommy Lee Jones
Un uomo trova una valigia piena di soldi, se ne impossessa e pensa di essere più furbo del vero o presunto ‘padrone’ di quei soldi. Scatta così la caccia all’uomo. Una storia cruda, di lucida follia, di violenza, di vite umane che si intrecciano. Tutto narrato con lo stile dei fratelli Coen, ipnotico ed eccessivo ma senza quella vena di umorismo e sarcasmo che ha finora contraddistiso la loro produzione. Il film è pregno di violenza e di scene dure, pochi sono i dettagli lasciati alla fantasia di chi guarda il film e poche sono le scene dove un seppur soffocato sorriso può fare capolino.
Il ritmo è serrato, gli occhi sbarrati a guardare lo schermo e la sensazione è quella di essere un tutt’uno con la sedia, schiacciati dal peso delle immagini forti ed espressive.
Gli attori sono tutti strepitosi, per primi Javier Bardem (Chigurh) e Josh Brolin (Moss); le loro interpretazioni rendono il film degno di essere visto. La fotografia e la scenografia sono ugualmente degne di nota. Lo stesso non si può dire della trama, a mio avviso vista e rivista nel cinema americano. La scenaggiatura inoltre lascia domande alle quali non c’è risposta perchè manchevole del rigore necessario in un film del genere. Parecchi dettagli, dal recupero della valigia al confine tra Messico e Stati Uniti, al ruolo di Woody Harrelson (Wells) brillante segugio sono alquanto discutibili. La scena finale del film, seppur su un Tommy Lee Jones (Bell) molto espressivo, mi ha lasciata perplessa e un po annoiata.
Ma le domande princpali sono altre. Dov’è l’umorismo dell’imperturbabile Drugo de ‘Il grande Lebosky’? Dov’è la novità di porre sullo schermo una poliziotta in cinta di 7 mesi che conduce una surreale inchiesta in ‘Fargo’? Dov’è la follia (buona però) della coppia che decide di rapire un bimbo di un parto plurigemmelare (5 fratellinI) di ‘Arizona Junior’?
Non è un paese per vecchi, e aggiungerei, che quello narrato non è un pase per nessuno.
Se anche i fratelli Coen fanno un film del genere l’America è veramente spacciata.
Recensione by Lisa
Il film dei Coen è gran bel film , emozionante, tirato, con personaggi sempre di spessore anche quando fanno parodia. Non sai mai come si muoverà il film, ti soprende sempre. Tranne qualche piccola sbavatura la pellicola va alla grande quasi sino alla fine. Ed è li purtroppo che si verifica l’errore madornale dei Coen. La fine è di una bruttezza abbacinante. Una conclusione così chi la poteva scrivere?? Non so, sicuramente non loro. Ed a mio avviso la conclusione di un film vale molto, forse pesa quasi la metà del film stesso, se uno intende dargli una qualche valenza
D’accordo sulla totale mancanza di umorismo,sebbene la vena grottesca dei fratelli in qualche situazione faccia capolino.
La scelta di lasciare in sospeso diversi interrogativi della trama, suppongo sia funzionale al disegno generale di un’atmosfera arida e desolante, in cui perfino le spiegazioni divengono orpelli inutili, in cui l’assenza è il vero contenuto.
[…] esce fuori un film che sa di antico (Fargo, Arizona Jr, Il Grande Lebowsky), seppur più sobrio di Non è un paese per vecchi, straordinario e paranoico trip metropolitano monumentalizzato dall’interpretazione di Javier […]
[…] esce fuori un film che sa di antico (Fargo, Arizona Jr, Il Grande Lebowski), seppur più sobrio di Non è un paese per vecchi, straordinario e paranoico trip metropolitano monumentalizzato dall’interpretazione di Javier […]