Lug 102011
 

Musei Vaticani, dal 22 giugno 2011

★★★★☆

Chiunque vada a visitare i Musei Vaticani noterà che si sono arricchiti di una nuova sala collocata all’interno del percorso espositivo della Collezione d’Arte Contemporanea e, precisamente tra l’appartamento Borgia e le sale che precedono l’accesso alla Cappella Sistina. Si tratta della Sala Matisse, inaugurata il 22 giugno scorso, ove il pregiato nucleo di opere di Henri Matisse, entrato nelle Collezioni Vaticane nel 1980 grazie alla generosissima donazione del figlio Pierre, trova dimora e si offre alla visione del pubblico.
Pubblico che apprezzerà sicuramente il cartone preparatorio per la ceramica del presbiterio della Chapelle du Rosaire a Vence raffigurante la Vierge à l’Enfant, così come ammirerà i tre papiers decoupés per le vetrate policrome dell’abside, del coro e della navata della medesima Cappella. Queste opere d’arte sono a dimensione naturale che va oltre i cinque metri di altezza arrivando in alcuni casi ai sei di larghezza. Tali cartoni preparatori oltre ad essere belli per il tratto sintetico e per il cromatismo essenziale e puro allo stesso tempo, sono molto interessanti perché testimoniano lo sviluppo creativo dell’artista, impegnato per circa quattro anni nella realizzazione della Cappella di Vence. Processo oltremodo impegnativo che va dal 1947 al 1951, e che agisce da apripista alla modernizzazione dell’arte sacra. Accanto a questi giganti è esposto anche il Crucifix in bronzo destinato all’altare, donato a Paolo VI proprio dalle Suore Domenicane di Vence nel 1973. Ben presto la sala Matisse si arricchirà anche delle cinque Casule colorate disegnate dall’artista e della piccola maquette dell’alta Flèche.
Tutti i momenti creativi dell’intera costruzione della Cappella sono documentati molto bene da un video posto all’inizio del percorso espositivo in cui si possono ammirare le vetrate e le ceramiche originali e in cui vengono mostrati tutti i passaggi di Matisse per arrivare alle versioni definitive.Per le vetrate ad esempio è meraviglioso lasciarsi trasportare dalla prima idea a quella finale e notare come proceda per sintesi cromatiche continue, fino ad approdare alla scelta del giallo, del verde e dell’azzurro.
L’apertura di questa nuova sala è stata il frutto di un procedimento lungo e complicato diretto da Micol Forti, Curatore della Collezione d’Arte Contemporanea e dalla sua assistente Francesca Boschetti. Anni di ricerche, di analisi scientifiche e architettoniche hanno permesso l’esposizione di queste opere monumentali che se non ben conservate possono pesantemente danneggiarsi; infatti una delle cose più complicate ed anche più costose è stato l’adeguamento climatico dello spazio.
Senza dubbio siamo al cospetto di un’operazione coraggiosa e molto ben riuscita, che sancisce l’idea che quando si crea arte tutto merita di essere condiviso con il pubblico. A partire dal primo schizzo fino all’opera terminata tutto ha lo stesso pregio e anzi, per chi è animato dalla curiosità di comprendere come un grande artista giunga al compimento della sua opera, è assolutamente consigliato andare a gustarsi la nuova Sala Matisse ai Musei Vaticani.

Recensione di Claudia Pignocchi

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